giovedì, febbraio 21, 2008

Il codice ETICO

Sandro Bondi in una lettera inviata ai coordinatori regionali, ai membri del comitato candidature e al suo presidente Silvio Berlusconi :"[...] In ultimo, ti ricordo, che eventuali procedimenti penali che riguardano nostri parlamentari o eventuali candidati, esclusi naturalmente quelli che, come sappiamo, hanno un'origine di carattere politico, costituiscono un motivo sufficiente di esclusione, soprattutto per un partito come il nostro che dalla sua nascita ha sempre potuto vantare un'assoluta onestà da parte di tutti i suoi rappresentanti [...].

Così il PDL imita il codice etico del PD ma lo scrive secondo le sue regole di condotta: la legge è uguale per tutti tranne per chi è ricco, potente e corrotto.
D'altronde l'etica è quella branca della filosofia che che studia i fondamenti oggettivi e razionali che permettono di distinguere i comportamenti umani in buoni, giusti, o moralmente leciti, rispetto ai comportamenti ritenuti cattivi o moralmente inappropriati.
Ma l'etica è nata insieme con la formazione della società, proprio per garantire alla stessa una crescita armoniosa: se a fare il "codice etico" è solo il PDL (o forse, visti i contenuti, l'ha scritto il solo Bondi di suo pugno...) o comunque solo una parte della società, c'è il rischio di avere una visione quantomento parziale - per non dire interessata - del buono o del giusto. Quindi per il PDL è buono e giusto che il ricco e potente con processi pendenti da tutte le parti possa continuare a fare dell'Italia la sua gallina dalle uova d'oro.

Mettendo da parte Bondi o gli alleati del PDL che hanno tutti il loro tornaconto a stare con il più ricco, corrotto e potente (mezzo)uomo d'Italia e che comunque sono anime perdute, la cosa che mi preoccupa di più è quella numerosa parte di italiani che continua a sostenere questa banda di disonesti: se non è cecità deve essere desiderio di emulazione.
E volendo guardare la situazione da un'altra prospettiva ci si accorge della tremenda realtà: non è il PDL ad aver generato il "codice etico", ma essendo lo stesso PDL il prodotto di una parte degli italiani, sono stati gli italiani stessi a generare il PDL e il "codice etico". E' quindi un codice che condividono, un loro codice.

E chiudo con una citazione dell'indimenticato Presidente Pertini in un discorso ai giovani che dice tutto sul vero codice etico e sul presunto tale.

"Oggi la nuova Resistenza in cosa consiste... ecco l'appello ai giovani: di difendere queste posizioni che noi abbiamo conquistato, di difendere la Repubblica e la Democrazia.

E cioè oggi ci vuole due qualità a mio avviso, cara amica, l'onestà e il coraggio...l'onestà...l'onestà...l'onestà.

E quindi l'appello che io faccio ai giovani è questo: di cercare di essere onesti, prima di tutto la politica deve essere fatta CON LE MANI PULITE! Non ci possono essere... se c'è qualche scandalo...se c'è...se c'è qualcheduno che da scandalo...se c'è qualche uomo politico che approfitta della politica per fare i propri sporchi interessi DEVE ESSERE DENUNCIATO SENZA ALCUN TIMORE!"

Sandro Pertini
(1896 - 1990)

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