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mercoledì, dicembre 10, 2014

Barattiamo?

Il baratto nel medioevo
Il classico che non tramonta mai.

Vuoi la crisi, vuoi che la gioia di uno scambio senza la fredda moneta risvegli in noi il calore della vita di una volta, fatta di cose semplici, di saper fare e saper dare, di relazioni umane capaci di andare al di là di un calcolo del valore economico e di arrivare all'essenziale, fatto sta che il baratto è tornato alla ribalta vestito di nuovi mezzi e oggetti di scambio.

Una volta c'era il mercato, la piazza, oggi c'è internet, spazio virtuale dei nuovi mercanti, ma anche luogo di baratto per i gestori di molti Bed&Breakfast italiani. Basta andare sul sito www.barattobb.it , brucare un po' tra le richieste dei B&B elencati e trovare quella che fa per noi: fate delle ottime marmellate fatte in casa? Siete esperti del web? Bravi giardinieri? Elettricisti? Certamente tra le tante richieste troverete quella giusta per voi, basta ricordarsi che nel baratto non si usa la moneta, ma vale il proprio impegno, la parola data, insomma conta molto quell'onestà intellettuale e spirituale che per generazioni ha guidato i nostri nonni.

Io, esperto di web marketing, e Laura, la creativa proprietaria della country house Santa Teresa, ci siamo incontrati così, barattando la mia esperienza sul web con qualche notte nella sua graziosa e accogliente residenza. Il risultato? Laura felice e soddisfatta di quanto le ho insegnato e io entusiasta per il lavoro fatto e per la bella vacanza. E quest'anno ci rivediamo per proseguire con il nostro lavoro.

Allora cosa aspetti...pronto anche tu a barattare?

martedì, agosto 26, 2014

Come trovare lavoro in tempo di crisi?


Il sistema capitalistico è in crisi. L'europa tutta soffre la crisi. Ma in Italia la crisi è gravissima a causa dell'arretratezza del nostro paese rispetto a molti altri.

Germania, Francia, Inghilterra, Stati Uniti: tutti stanno patendo la crisi, ma da noi la crisi è una situazione economica, politica e sociale che si insinua ovunque rendendo impossibile una soluzione definitiva.

Quindi, se la crisi nel nostro paese è impossibile da eliminare, come è possibile trovare un lavoro che ci garantisca almeno 2000 euro al mese?

Anzitutto bisogna prepararsi per cercare lavoro. Una volta pronti parte la ricerca: i risultati non tarderanno ad arrivare.

Ma come ci si prepara a cercare un lavoro?


Se pensi che: "c'è crisi e non riuscirò a trovare lavoro", oppure "è inutile cercare tanto fallirò" o ancora "meglio restare a casa a lamentarmi di essere disoccupato", allora stai sbagliando tutto.


Prepararsi a trovare lavoro è come preparare una pizza: non puoi stare impalato a guardare che acqua e farina magicamente diventino l'impasto giusto per avere una gustosa pizza, devi invece rimboccarti le maniche, dosare gli ingredienti, impastare e rispettare i giusti tempi di lievitazione.

Lo stesso principio vale per la ricerca del lavoro: se non lo cerchi attivamente, fallirai. Se non fai qualcosa per meritartelo, fallirai. E questo succede non per colpa della crisi ma perché tu non sei convinto nel cercarlo.

Altra cosa importante: la strategia. Non puoi andare a cercare lavoro a caso bussando alla porta di tutte le aziende che trovi, oppure mandando curriculum senza criterio. Devi studiare una strategia. Della strategia fanno parte due cose:

1) un curriculum scritto bene e fornito dei giusti elementi per il profilo al quale ti stai candidando (quindi non fare l'errore di scrivere un unico cv per tutte le candidature!)

2) la tua specializzazione: se sei uno dei tanti non puoi sperare che un datore di lavoro scelga te, avrai sempre il raccomandato di turno o il più fortunato che ti soffiano il posto. Devi specializzarti in qualcosa, più il tuo profilo professionale è in grado di far guadagnare gli altri, più gli altri saranno disposti a pagare per avere i tuoi servizi.

Pronti a trovare lavoro?


I primi siti da tenere sotto osservazione sono quelli jobseeker che leggono tutte offerte di lavoro sul web, portali come Careerjet oppure Indeed leggono tutto il web in funzione di una mia ricerca. Tutti i giorni ricevo una mail con le opportunità di lavoro che corrispondono alla mia richiesta. Ho un alert quotidiano e posso rispondere alle inserzioni. Non dimenticate mai di scrivere un curriculum specifico per ogni candidatura. Anche i social network, come Linkedin o Facebook vanno sfruttati a dovere costruendo un profilo in grado di attrarre le aziende.

Altro luogo, stavolta fisico, dove cercare lavoro sono le agenzie per il lavoro: l’elenco completo è pubblico, uno dei siti dove si può leggere è il portale www.cliclavoro.gov.it, il portale pubblico per il lavoro.

Molto interessanti, infine, sono anche i siti delle aziende: un luogo di incontro diretto tra domanda e offerta.

Altri siti interessanti dove cercare lavoro sono questi:
Il motto è cercare tutto, ovunque. Perché chi cerca trova!

mercoledì, maggio 14, 2014

Paura della morte o del dolore?

Cos'è la morte? Cos'è il dolore? C'è un modo per alleviare le afflizioni dell'animo? Cosa sono le passioni? Come si deve confrontare il saggio nei confronti di questi elementi turbatori della propria imperturbabilità? Infine: cos'è la virtù? Basta a rendere felice una vita?

Questi gli argomenti trattati da Cicerone nelle sue "Tusculanae disputationes". Eloquente, dotto e chiaro nell'esposizione, Cicerone, si veste da maestro di vita e con approccio stoico ci spiega perché non dovremmo avere paura della morte o del dolore e come la virtù debba essere il nostro obiettivo di vita.

Sulla paura della morte:


"Ma ammetti, come vogliono costoro, che l'anima non continui ad esistere dopo la morte. Se così fosse, mi rendo conto che saremmo privati della speranza di una vita più felice; tuttavia, quale male comporta un'opinione del genere?
Ammetti infatti che l'anima muoia così come il corpo: forse che, dopo la morte, c'è nel corpo qualche traccia di dolore o in generale di sensibilità?
[...]
Dov'è dunque il male, visto che non c'è una terza possibilità?"

[...]

"Finiamola con codesti assurdi discorsi da vecchiarelle, che il morire prima del tempo è una sventura! Quale tempo poi? Quello della natura? Ma essa, a dire il vero, ci ha dato la vita in prestito, come una somma di denaro, senza fissare in anticipo il giorno della scadenza. Che motivo hai dunque per lamentarti se te la richiede quando vuole?

[...]

Si loda invece la sorte di coloro che muoiono in tarda età. Perché? Perché - io ne sono convinto - per nessuno la vita potrebbe essere più lieta, se durasse più a lungo. Per l'uomo infatti non c'è sicuramente nulla di più soave della saggezza; ed è proprio questa che la vecchiaia, se anche ci toglie tutto il resto, ci porta in dono. Ma qual è una vita lunga? O, più in generale, che significa "lungo" per gli uomini? Non è forse vero che la vecchiaia

alle spalle rincorrendoci prima bambini, subito dopo giovani, senza che ce ne accorgiamo ci raggiunge?"

E sull'incapacità di tollerare il dolore e le sofferenze:

"Perciò, se, come hai riconosciuto all'inizio, il disonore è male peggiore del dolore, il dolore indubbiamente non è più nulla. Infatti, fino a quando ti sembrerà disonorevole e indegno di un uomo gemere, urlare, lamentarsi, avvilirsi, lasciarsi abbattere dal dolore, fino a quando saranno con te l'onestà, la dignità, l'onore, e tu, tenendo lo sguardo fisso su di loro, conserverai il controllo di te, certamente il dolore cederà alla virtù e, per la ferma determinazione dell'anima, perderà la sua forza."

[...]

"Quando dunque si ordina di comandare a noi stessi, si intende ordinare che la ragione domini l'istinto. C'è nell'anima di quasi tutti gli uomini un qualcosa che per natura è tenero, debole, umile, senza nerbo per così dire, e languido. Se non ci fosse altro, non ci sarebbe nulla di più spregevole dell'uomo; invece, ecco pronta la ragione, signora e regina di tutto, che, valendosi delle sue forze e procedendo sempre più avanti, diventa perfetta virtù. Che sia essa a comandare a quella parte dell'anima che deve ubbidire, è ciò cui l'uomo deve mirare."

[...]

"Ci sono infatti delle analogie tra l'anima e il corpo: come i pesi si trasportano più facilmente con i muscoli tesi, mentre, se questi si allentano, i pesi ci schiacciano, nello stesso identico modo l'anima con la sua tensione allontana l'oppressione di ogni peso, mentre se si lascia andare viene oppressa al punto da non riuscire a risollevarsi."

giovedì, aprile 24, 2014

Dire sì! alla vita

« L'antica leggenda narra che il re Mida inseguì a lungo nella foresta il saggio Sileno, seguace di Dioniso, senza prenderlo. Quando quello gli cadde infine tra le mani, il re domandò quale fosse la cosa migliore e più desiderabile per l'uomo. Rigido e immobile, il demone tace; finché, costretto dal re, esce da ultimo fra stridule risa in queste parole: "Stirpe miserabile ed effimera, figlio del caso e della pena, perché mi costringi a dirti ciò che per te è vantaggiosissimo non sentire? Il meglio è per te assolutamente irraggiungibile: non essere nato, non essere, essere niente. Ma la cosa in secondo luogo migliore per te è morire presto." »

Nietzsche. La nascita della tragedia.


« Chi [...] ha assimilato i principi della mia filosofia e quindi sa che l'intera nostra esistenza è qualcosa che sarebbe meglio non ci fosse, e che la suprema saggezza sta nel negarla e nel rifiutarla - costui non si aspetterà molto da nessuna cosa, da nessuna circostanza, non perseguirà niente con passione, né eleverà alti lamenti per ogni suo insuccesso" »

Schopenhauer, Aforismi sulla saggezza del vivere.


C'è una profonda convinzione nell'uomo moderno legata allo scopo della sua vita: la convinzione di essere nati per essere felici.

Ma la vita spesso ci riserva sorprese tristi o dolorose che ci fanno disperare, ci fanno sentire poveri, abbandonati, trascurati e, soprattutto, sfortunati. Ma se solo sapessimo ascoltare la saggezza silenica potremmo convincerci della nostra miserabile sorte, del nostro essere esposti a molte malattie, dell'inevitabilità e necessità di molte delle cose che invece cerchiamo di fuggire con tutta la nostra forza e che quando capitano ci sentiamo sfortunati, disgraziati, poveri e abbandonati.

Gli antichi greci conoscevano questa saggezza e sapevano dire sì alla vita, oggi invece abbiamo imparato a fuggire da tutto quello che non vogliamo sentire, abbiamo imparato a distrarci con mille cose pur di non pensare, fuggiamo il dolore e la morte e ci sorprendiamo quando ne veniamo colpiti.

Fuggiamo. Ma dove andiamo se non lontano da noi stessi? Siamo tanto spaventati da noi stessi che cerchiamo di dimenticare, la saggezza silenica è sempre lì dentro noi, ma la rinneghiamo, la nascondiamo e giochiamo nella vita con tutti i divertimenti possibili. Gli americani sono maestri in questo e noi vogliamo essere loro figli.

Ma questa scelta ha un prezzo, perché l'allontanamento da noi stessi ci porta solo a sprecare la nostra vita tra un gioco e un altro, tra un post su facebook e una chattata con l'iphone, lasciando passare inosservate le meraviglie del mondo, il sorriso di una persona, il cielo azzurro, gli alberi, le pagine di un libro, la bellezza della musica.
Spegnete il telefono, staccate internet, buttate via l'orologio e ...respirate la vita.

Perché la vita non ci è stata data per essere felici, ma ci è stata data per essere vissuta serenamente e accettata in tutte le sue forme e declinazioni.

Diceva Euripide: "Ahimé! Perché ahimé? Ciò che ci è capitato è mortale come noi"

giovedì, settembre 12, 2013

Facebook: censurata la campagna Benetton sull'infanzia

Adulti che si trasformano in croci per i bambini: un medico, un turista, un tecnico nucleare, un cardinale e un militare.

Queste le immagini forti scelte da Erik Raselo, direttore creativo di Fabbrica, l'agenzia di comunicazione visiva del gruppo Benetton, per la campagna "Los intocables" - “Gli intoccabili” promossa per far riflettere sulla condizione dell'infanzia nelle società contemporanee.

Erik Ravelo usando lo stesso linguaggio che ha reso complici etica ed estetica, ed insensibile chi ne abusa, con la campagna Los intocables serializza la crocifissione delle vittime di religione e turismo, guerre e nucleare, consumismo e mercato nero.

Le immagini certamente forti ma chiaramente rappresentative del problema dell'infanzia nella nostra società sono state oggetto di censura da parte di Facebook: “Sono abituato alla censura governativa di Cuba ma non a quella di Facebook. Non sono interessato a combattere contro il social, piuttosto voglio promuovere il mio lavoro"


Altra immagine della campagna di Benetton