Il chatbot chiamato Mitsuko ha vinto il concorso annuale che cerca di stabilire se un computer può imitare l'uomo. Il concorso è stato ideato dall'imprenditore americano Hugh Loebner e si fonda sul famoso test di Alan Turing: il test di Turing è un criterio per determinare se una macchina sia in grado di pensare.
Tale criterio è stato precisato da Alan Turing nell'articolo Computing machinery and intelligence, apparso nel 1950 sulla rivista Mind, Il concorso prevede che software simulanti intelligenze artificiali dialoghino via chat con una giuria esperta cercando di sembrare umani. Il software che più riesce ad ingannare i giudici sembrando una persona vera vince il premio.
Nell'articolo Turing prende spunto da un gioco, chiamato "gioco dell'imitazione", a tre partecipanti: un uomo A, una donna B, e una terza persona C. Quest'ultimo è tenuto separato dagli altri due e tramite una serie di domande deve stabilire qual è l'uomo e quale la donna. Dal canto loro anche A e B hanno dei compiti: A deve ingannare C e portarlo a fare un'identificazione errata, mentre B deve aiutarlo. Affinché C non possa disporre di alcun indizio (come l'analisi della grafia o della voce), le risposte alle domande di C devono essere dattiloscritte o similarmente trasmesse.
Il test di Turing si basa sul presupposto che una macchina si sostituisca ad A. Se la percentuale di volte in cui C indovina chi sia l'uomo e chi la donna è simile prima e dopo la sostituzione di A con la macchina, allora la macchina stessa dovrebbe essere considerata intelligente, dal momento che - in questa situazione - sarebbe indistinguibile da un essere umano. Vedi Wikipedia: http://it.wikipedia.org/wiki/Test_di_Turing.
Briton Steve Worswick il creatore di Mitsuko (http://www.mitsuku.com/) ha vinto 4000 dollari per la grande somiglianza delle risposte di Mitsuko a quelle di un essere umano e per essersi avvicinato di più agli standard di Turing per l'intelligenza artificiale.
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