Alti livelli di manganese nell’acqua del rubinetto sono stati collegati a un basso QI nei bambini.
A suggerirlo sono i ricercatori canadesi del Center for Interdisciplinary Research in Biology, Health, Environment and Society (CINBIOSE) dell’Università del Quebec a Montreal, i quali hanno condotto uno studio in cui si è evidenziato come i bambini esposti a elevate concentrazioni di manganese, un metallo presente nelle falde sotterranee, avessero peggiori prestazioni nei test per misurare le capacità intellettive, le capacità motorie e comportamentali, rispetto ai bambini che erano esposti a livelli minori.
Questo fatto, spiegano i ricercatori, potrebbe essere attribuito agli effetti neurotossici del manganese. Nonostante i livelli misurati fossero al di sotto delle linee guida, «il quoziente intellettivo medio dei bambini la cui acqua del rubinetto conteneva la quantità maggiore di manganese era di 6 punti inferiore, rispetto ai bambini la cui acqua aveva livelli di manganese bassi o nulli», sottolinea la dottoressa Maryse Bouchard.
Le misure da prendere in tema di sanità pubblica sono già state individuate dai ricercatori nella rimozione della manganese dall'acqua. Secondo Benoit Barbeau, dell'École Polytechnique di Montréal, la soluzione possibile sarebbe nell'installazione di filtri a base di una miscela di resine e carboni attivi, in grado di ridurre la concentrazione di manganese del 60-100 per cento, in dipendenza dal tipo di filtro e dalle caratteristiche dell'acqua.
A suggerirlo sono i ricercatori canadesi del Center for Interdisciplinary Research in Biology, Health, Environment and Society (CINBIOSE) dell’Università del Quebec a Montreal, i quali hanno condotto uno studio in cui si è evidenziato come i bambini esposti a elevate concentrazioni di manganese, un metallo presente nelle falde sotterranee, avessero peggiori prestazioni nei test per misurare le capacità intellettive, le capacità motorie e comportamentali, rispetto ai bambini che erano esposti a livelli minori.
Questo fatto, spiegano i ricercatori, potrebbe essere attribuito agli effetti neurotossici del manganese. Nonostante i livelli misurati fossero al di sotto delle linee guida, «il quoziente intellettivo medio dei bambini la cui acqua del rubinetto conteneva la quantità maggiore di manganese era di 6 punti inferiore, rispetto ai bambini la cui acqua aveva livelli di manganese bassi o nulli», sottolinea la dottoressa Maryse Bouchard.
Le misure da prendere in tema di sanità pubblica sono già state individuate dai ricercatori nella rimozione della manganese dall'acqua. Secondo Benoit Barbeau, dell'École Polytechnique di Montréal, la soluzione possibile sarebbe nell'installazione di filtri a base di una miscela di resine e carboni attivi, in grado di ridurre la concentrazione di manganese del 60-100 per cento, in dipendenza dal tipo di filtro e dalle caratteristiche dell'acqua.
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