Sembra che dormano tra due guanciali e invece stanno studiando. Il cervello dei neonati, è ormai sicuro, apprende anche mentre il piccolo dorme. Parola dei ricercatori dell'Università della Florida che hanno dimostrato un altro dei miracoli del corpo umano. L'esperimento pubblicato su Pnas ha coinvolto 26 bebè ai quali è stata fatta ascoltare una melodia mentre dormivano serenamente, seguita da un leggero soffio sugli occhi. Ripetendo l'esperimento, i bambini strizzavano le palpebre senza bisogno del soffio, ma al solo ascolto del brano musicale.
I lattanti si sono dimostrati vere e proprie spugne di informazioni, rivelando una capacità di apprendimento che va oltre la veglia e che suggerisce più di una riflessione sul funzionamento del cervello fin dai primi giorni di vita. Il fatto che il sonno sia un momento cruciale per metabolizzare le informazioni acquisite da svegli è noto da tempo, ma l'esistenza di un modello cognitivo incosciente in bambini così piccoli (il cui schema del sonno è chiaramente molto diverso rispetto a quello di bimbi più grandi o di adulti) implica un cervello molto più evoluto di quanto non si pensasse.
La ricerca spiega perché lo sviluppo della materia grigia dei bambini è così rapido nonostante siano svegli per pochissime ore al giorno. "Questo stesso tipo di apprendimento - afferma Byrd - non si nota ad esempio negli adulti". Crescendo, questo tipo di apprendimento da va diminuendo e, ad esempio, "nei bambini più grandi - continua la ricercatrice - è associato solo ai momenti in cui durante il sonno cuore e respiro sono più accelerati"
I lattanti si sono dimostrati vere e proprie spugne di informazioni, rivelando una capacità di apprendimento che va oltre la veglia e che suggerisce più di una riflessione sul funzionamento del cervello fin dai primi giorni di vita. Il fatto che il sonno sia un momento cruciale per metabolizzare le informazioni acquisite da svegli è noto da tempo, ma l'esistenza di un modello cognitivo incosciente in bambini così piccoli (il cui schema del sonno è chiaramente molto diverso rispetto a quello di bimbi più grandi o di adulti) implica un cervello molto più evoluto di quanto non si pensasse.
La ricerca spiega perché lo sviluppo della materia grigia dei bambini è così rapido nonostante siano svegli per pochissime ore al giorno. "Questo stesso tipo di apprendimento - afferma Byrd - non si nota ad esempio negli adulti". Crescendo, questo tipo di apprendimento da va diminuendo e, ad esempio, "nei bambini più grandi - continua la ricercatrice - è associato solo ai momenti in cui durante il sonno cuore e respiro sono più accelerati"
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