Riprodurre su un gigantesco computer il cervello umano per simularne il funzionamento. Nel 2030 sara' possibile, la ricerca e' gia' cominciata. "Se riusciremo a simulare l'attivita' del cervello, potremo simulare anche quello che accade quando si ammala. Cosi' - spiega il responsabile del progetto 'Blue Brain', Idan Segev, dell'Universita' Ebraica di Gerusalemme - 'curando' il computer saremo in grado di curare anche l'uomo". Se ne e' discusso questa mattina nel corso del convegno sulle nuove frontiere della ricerca sul cervello, 'The Brain Revolution', promosso dalla Camera di Commercio di Roma per celebrare i 101 anni del Nobel Rita Levi Montalcini che, salutando l'incontro in collegamento video, ha dichiarato che "gli argomenti trattati rappresentano una vera e propria rivoluzione nella nostra conoscenza del cervello".
«L’idea - ha evidenziato Segev - è quella di replicare, copiare il cervello umano sia nella sua parte anatomica, che fisiologica. Inizieremo con quello del topo, che sarà pronto entro cinque anni, poi con quello di esseri viventi più “complessi” come il gatto e la scimmia, e successivamente, entro 20 anni, con quello umano». Un esperimento che potrebbe rappresentare una vera e propria svolta nello studio e nella terapia di tutte le malattie cerebrali, perché «curando la “copia” sul supercomputer, potremmo arrivare a curare il cervello vero e proprio da tutte le patologie che possono colpirlo», assicura l’esperto.
«Procederemo attraverso varie fasi: mediante uno speciale modello matematico che ho sviluppato ricreeremo prima di tutto le rete dei nervi del cervello, poi le connessioni nervose e successivamente l’attività elettrica cerebrale. Infine ricostruiremo “a fette” orizzontali il cervello sul computer».
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