Se si scarta un cioccolatino nei momenti di tristezza bisognerà pensarci un po' su d'ora in poi perché un nuovo studio solleva addirittura il sospetto che il 'cibo degli dei' non sia 'cura' ma 'causa' degli stati depressivi. Pubblicato sulla rivista Archives of Internal Medicine dai ricercatori dell'università della California, a Davis e San Diego, lo studio ha dimostrato che chi mangia molto cioccolato ha sintomi di depressione che aumentano all'aumentare delle porzioni di cioccolato ingerite al mese.
La ricerca è stata condotta su 932 partecipanti ai quali è stato sottoposto un questionario nel quale bisognava indicare le porzioni di cioccolato consumate al mese (intese come una tazza di coccolato, un quadratino, una barretta Ecc). E' stato poi valutato l'umore dei partecipanti con una scala di valutazione della depressione.
E' risultato che le persone positive a una possibile depressione consumavano circa 8,4 porzioni di cioccolato al mese mentre chi era negativo ne consumava 5,4. Inoltre, i sintomi della depressione aumentavano all'aumentare delle porzioni di cioccolato, consumate al mese.
Spiegare il legame tra cioccolato e depressione e' il classico dilemma dell'uovo e della gallina, spiegano i ricercatori californiani: mangiare cioccolato - che in studi sugli animali e' stato dimostrato migliorare l'umore- puo' forse rappresentare una forma di auto-terapia per le persone depresse, o magari il cioccolato puo' rappresentare una sorta di alimento-conforto. Ma il legame puo' essere letto anche in altro modo: esattamente come l'alcool, la cioccolata puo' far star meglio le persone depresse nel breve termine, ma mangiarne con assiduita' puo' avere un effetto negativo sulla salute e l'umore nel lungo periodo.
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